venerdì 9 maggio 2008

Nuovi inceneritori con Torcia al Plasma

Vi posto questo interessante articolo che parla di un nuovo tipo di inceneritore.
E' in arrivo la nuova generazione degli inceneritori: quelli con la Torcia al Plasma
di Marco Mancini

Una nuova idea proposta dalla “Celtica Ambiente” e subito rilanciata dal WWF per lo smaltimento dei rifiuti sarà sperimentata nei prossimi mesi in alcuni paesi del Veneto. Si chiama “smaltimento ecologico dei rifiuti con recupero energetico mediante gassificazione al plasma“.

Scoperto durante uno studio dell’Azienda Aerospaziale Americana durante l’esperimento di verifica della resistenza ad altissime temperature delle navicelle spaziali, si è sperimentata la cosiddetta “Torcia al Plasma” anche a fini industriali, con l’intento di modellare i metalli, per la saldatura, il taglio, ecc. Ma il miglior utilizzo possibile è quello per lo smaltimento dei rifiuti industriali tossici/nocivi (uno su tutti, l’amianto), anche se per ora nessuna di queste tecnologie è stata utilizzata per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

La Torcia al Plasma è un dispositivo che genera un flusso diretto di plasma in seguito all’applicazione di un’opportuna differenza di potenziale tra due elettrodi. Viene utilizzato per il taglio dei metalli o per applicazioni spettroscopiche, oltre che per lo smaltimento dei rifiuti. Il dispositivo è in grado di raggiungere temperature pari a 10 mila gradi e non ha costi elevati. Si passa dagli impianti più piccoli che costano poche centinaia di euro, a quelli più grandi e professionali, che possono costare qualche centinaia di migliaia di euro.

Il sistema prevede una sorta di discarica in cui i rifiuti vengono triturati. Dopodichè essi vengono separati magneticamente, compattati e immessi in un reattore di gassificazione (una sorta di camino industriale) con 4 torce al plasma. Questo garantisce una pulizia di gas di sintesi, una raccolta di materiale basaltico e soprattutto una produzione di energia elettrica. Le emissioni dichiarate dalla ditta produttrice sono per il 52% monossido di carbonio (CO), per il 17% acqua, per il 16% biossido di carbonio (CO2), e poi idrogeno, azoto, e tracce di metano, propano e idrocarburi. Non produce diossina come fanno gli altri tipi di inceneritori, ma le quantità di carbonio emesse ci sembrano piuttosto alte, soprattutto perchè bisogna tener conto che questi sono i dati ufficiali delle case produttrici, che molto spesso si discostano dalla realtà.

Alla fine c’è un processo di filtraggio, in cui le acque di scarto verranno rimesse nel ciclo, eliminando gli scarti, mentre per quanto riguarda i gas, ci saranno lievi cambiamenti nelle percentuali, ma che comunque non cambieranno la sostanza delle emissioni. Inoltre sembrerebbe che vengano emessi nell’aria metalli come zinco, mercurio, piombo, cadmio, cloro, stagno e cromo, tutte sostanze tossiche per il nostro organismo. Inoltre i dati sulla produzione termica sono abbastanza sconcertanti. Infatti il rendimento termico (cioè la differenza tra il calore utilizzato per il processo di lavorazione e quello emesso che diventa vendibile) è pari al 14,7%, un valore troppo basso per giustificare tali rischi e costi.

I dubbi sulla sua bontà ci sono ancora, dato che in tutta Europa sono presenti solo 3 impianti funzionanti, due in Francia e uno in Norvegia, mentre per quanto riguarda l’Italia siamo ancora in fase sperimentale, e nessuno scienziato ha ancora avuto il coraggio di sbilanciarsi, dicendo che questa nuova tecnica non ha emissioni nocive ed è migliore delle precedenti. Anche per quanto riguarda i costi si è ancora in alto mare, dato che gli esperimenti sono stati effettuati su piccola scala, ma dovrebbero essere applicati su scala industriale, e quindi controllare i costi di gestione, che potrebbero risultare troppo alti per un impianto con molti punti interrogativi.

Le uniche fonti che sostengono con sicurezza l’applicabilità della torcia al plasma per la distruzione di qualunque genere di rifiuto su larga scala sono società private (Powerco e Celtica, una ditta norvegese e una compagnia americana) che offrono questa tecnologia sul mercato elencandone le meravigliose prestazioni, come farebbe un qualunque rappresentante commerciale di qualunque prodotto. Fatto sta che finchè si tratta di un impianto potenzialmente pericoloso per la salute e l’ambiente e che richiede investimenti per circa 50 milioni di euro, è meglio andarci con i piedi di piombo.

Si ringrazia Davide per la segnalazione
Fonte: http://www.inceneritori.org/
Fonte: http://www.ecologiae.com/

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