mercoledì 21 maggio 2008

Il segreto di Stato sull'energia

I siti per il deposito delle scorie nucleari, nuovi impianti civili per produzione di energia, centrali nucleari, rigassificatori, inceneritori/termovalorizzatori potranno essere coperti da segreto di Stato. Lo prevede il decreto entrato in vigore il primo maggio, quindi del governo Prodi.Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 16 aprile 2008, numero 90. Prevede che: "Nei luoghi coperti dal segreto di Stato le funzioni di controllo ordinariamente svolte dalle aziende sanitarie locali e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sono svolte da autonomi uffici di controllo collocati a livello centrale dalle amministrazioni interessate che li costituiscono con proprio provvedimento"."Le amministrazioni non sono tenute agli obblighi di comunicazione verso le aziende sanitarie locali e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco a cui hanno, comunque, facoltà di rivolgersi per ausilio o consultazione"."Sono suscettibili di essere oggetto di segreto di Stato le informazioni, le notizie, i documenti, gli atti, le attività, i luoghi e le cose attinenti alle materie di riferimento".L'articolo 261 del Codice penale prevede per chi rivela un segreto di Stato una pena non inferiore ai cinque anni di reclusione.Se un sindaco dovesse divulgare ai suoi cittadini l'esistenza di una discarica di scorie nucleari nel suo comune finirebbe in galera. Se un sindaco non informasse i cittadini tradirebbe il suo mandato nei loro confronti.I nostri dipendenti ci trattano come dei sudditi. Se la nostra volontà non coincide con la loro cambiano le leggi, impongono il segreto di Stato sui rifiuti tossici, sulle centrali nucleari. Gli altri Paesi hanno il segreto sulla sicurezza nazionale, sulle basi militari. Noi abbiamo il segreto di Stato sulla spazzatura, su chi ci avvelena, sulle sue motivazioni, sui suoi interessi.Le centrali nucleari non sono una soluzione per l'energia. I maggiori esperti mondiali sono d'accordo e attraverso il blog raccoglierò le loro testimonianze. Gli inceneritori non sono una soluzione per lo smaltimento dei rifiuti. I maggiori esperti mondiali sono d'accordo e attrraverso il blog raccoglierò le loro testimonianze.Il cittadino ha il diritto di essere informato sulle scelte dei suoi dipendenti. Prodi ha firmato il decreto, Veltrusconi lo userà, ma i cittadini non rimarranno a guardare.Libera informazione in libero Stato.

Fonte: www.beppegrillo.it

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Drag'n'Crypt ULTRA

Avete l'esigenza di criptare dei files?
Con questo nuovo programma non sarà più un problema.
Potete letteralmente trascinare quello che volete criptare in un riquadro.
Dopo il download bisogna scompattare Drag'n'Crypt ULTRA in una qualsiasi cartella del PC oppure anche sulla chiave USB. Ci troveremo sul desktop un quadratino con il simbolo del lucchetto da posizionare dove preferiamo e sul quale trascinare il file da cryptare come detto prima. Dopodichè bisognerà inserire una password ed il programma ci indicherà anche il livello di sicurezza; alla fine otterremo il nostro file cryptato.
Stesso discorso anche per l'operazione inversa: si prende il file cryptato, lo si trascina sul quadratino, si inserisce la password e voilà il gioco è fatto.
C'è anche la lingua italiana ed è, ovviamente, gratis!

Potete scaricarlo qui.

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Biocombustibili: la strada è quella giusta?

Affamare il mondo di energia di Alessandro Cisilin, Megachip - da Galatea

Se cominciamo a utilizzare i biocombustibili e questi, anziché ridurre i gas serra, contribuiscono ad aumentarli, si arriva a una situazione folle”. Robert Watson è il primo consigliere scientifico del ministero britannico per l'Ambiente, dopo aver già servito l'amministrazione Clinton e presieduto il “Panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico” (Ipcc). E' stato lui a indurre con queste parole il premier Brown a imporre tale tema nell'agenda del prossimo vertice del G8 di luglio a Tokyo e a tuonare contro la direttiva europea del 2003 in materia, entrata in azione il mese scorso...

Essa prevede che la benzina e i diesel debbano contenere almeno il 2,5% di biocarburante, onde arrivare al 5,75% nel 2010 e, nei piani della Commissione di Bruxelles, addirittura al 10% entro il 2020. La posizione di Londra costituisce il secondo pesantissimo altolà levatosi dal Vecchio Continente dopo quello di Berlino, che ha rinunciato all'obiettivo postosi a livello nazionale di raggiungere la proporzione del 10% entro il 2009.

La “ situazione folle ”, in effetti, è già in atto, come ha denunciato la stessa Agenzia Europea per l'Ambiente, notando come i biocarburanti ottenuti con tecnologie di prima generazione non usino la biomassa in modo tale da consentire riduzioni nell'uso di combustibili fossili e nell'emissione di gas serra. Al contrario, sembrano palesarsi danni a catena forse perfino superiori a quelli causati dall'idrocarburo. In termini scientifici, anche utilizzando le fonti a più alta produttività, quali la canna da zucchero, le piantagioni creano un debito di carbonio che richiede almeno diciassette anni per essere restituito. Il debito si estende quarantotto anni per l'etanolo cresciuto sulle terre europee lasciate a riposo, e addirittura a ottocentoquarant'anni per le palme da olio piantate distruggendo foreste tropicali. Perfino l'uso sostitutivo dei residui dei raccolti, quali il fogliame, è tutt'altro che innocuo, in quanto si tratta di nutrimenti essenziali alla produttività del suolo, la cui sostituzione attraverso fertilizzanti implica la produzione di ingenti quantitativi di ossido di idrogeno, un gas ben più devastante della stessa anidride carbonica. In altre parole, solo i grassi già in uso a basso costo e in misura limitata rappresentano un sostitutivo utile ed ecosostenibile dell'idrocarburo.

A richiamare l'attenzione di alcuni governi europei all'allarme lanciato dagli esperti non è un improvviso moto ecologista, bensì la compresenza di un “effetto collaterale” che sta oramai causando uno “ tsunami umanitario ”, per usare le parole della Fao, della Pam, nonché di Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale. Il problema aggiuntivo si chiama carenza nell'offerta mondiale di cibo. Per il Nord del pianeta, esso si percepisce nell'impennata dei prezzi alimentari. Per il Sud significa pesanti carestie e gravi turbolenze sociali. Il rincaro medio è stato dell'83% negli ultimi tre anni, e addirittura del 181% per quel che riguarda il grano, con un'accelerazione del 130% nel solo 2007. Naturalmente, a beneficiarne sono state come sempre le multinazionali anziché i produttori locali, a pagarne il prezzo sono stati tutti gli altri, con scontri verificatisi ovunque, dall'Egitto alle Filippine, da Haiti all'Indonesia, mentre la quantità di cereali prodotti è scesa ai minimi storici dagli anni '80.

A pesare, secondo le organizzazioni internazionali, non è solo la crescente domanda dei paesi emergenti, bensì anche il depauperamento già in corso dei terreni a causa del riscaldamento climatico e del boom delle colture convertite alla produzione di biocarburanti. Ora che la crisi raggiunge i supermercati americani, Bush corre ai ripari ricordandosi dell'aiuto allo sviluppo con uno stanziamento di duecento milioni per l'emergenza alimentare, senza però tornare sui propri passi sull'escalation globale da lui avviata nello sviluppo dei biocombustibili. Analoga l'ipocrisia del governo britannico, che ha chiesto in pompa magna una pausa di riflessione sui nuovi obiettivi europei, ma ha deciso di applicare quelli pregressi. “ E' un'opportunità di investimento nell'energia ”, ha ricordato il Segretario di Stato ai Trasporti Kelly.

acisilin@yahoo.it

Fonte: www.megachip.info

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Un vero artista in 3D

Julian Beever è un artista britannico che crea dei veri capolavori in 3D con il gesso sui pavimenti e marciapiedi dalla metà degli anni '90. E' un vero maestro dell'anamorfismo che è una tecnica che crea un effetto ottico tridimensionale quando si guarda l'immagine da una certa angolazione.
Julian Beever è soprannominato Pavement Picasso.
Guardate qui sotto che spettacolo:







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